Mario Binci

28 September 1914 Castelfidardo – December 2008 Rome
An interesting detail is that after leaving the stage, he continued to work for many years in his original job as a goldsmith, having his own shop in Rome.
 

MARIO BINCI, tenore.

Alla veneranda età di 93 anni, il tenore Mario Binci, dalla capitale, sua residenza, si è portato alla città natale per essere accolto e applaudito ancora una volta dai suoi fans e da tutta la popolazione che lo ama e lo ricorda con grande affetto, stima e ammirazione.

Con la ricorrenza patronale dei Santi Vittore e Corona, l'appuntamento cittadino si rinnova, con il suo carico di significati culturali, spirituali e sociali. Quest'anno, è tornata alla sua collocazione originaria la seduta solenne del Consiglio Comunale per il conferimento delle civiche benemerenze.

La "Cittadinanza onoraria" ed "il Sigillo d'oro" sono andati al tenore Mario Binci e il pubblico riconoscimento  alla Protezione Civile, cui si affianca la premiazione degli sportivi di Castelfidardo che hanno ottenuto riconoscimenti a livello nazionale.

Questa la motivazione ufficiale per il nostro grande artista: "Il Sindaco sulla base della deliberazione n. 31 del 17.04.2007 nella seduta a valenza celebrativa del Consiglio Comunale di lunedì 14.05.2007 alle ore 10,30 nella Sala Consiliare della Civica Residenza consegna la seguente civica benemerenza: IL "SIGILLO DI CASTELFIDARDO" al Sig. MARIO BINCI nato a Castelfidardo il 28.09.1914 quale esponente di spicco della musica lirica italiana, partito dalla natia Castelfidardo alla conquista del mondo; grande tenore residente a Roma che ha contribuito a trasmettere la sua arte donando al Comune di Castelfidardo la somma di € 25.000 in dieci anni per borse di studio a favore di studenti locali meritevoli in campo artistico.

La generosità e l'amore verso la sua città. La saggezza popolare dice "impara l'arte e mettila da parte"; il grande tenore, con animo aperto e generoso, ha voluto invece contribuire a diffonderla. Mario Binci ha deciso di donare al Comune di Castelfidardo la somma di € 25.000 da elargire a favore di studenti locali meritevoli in campo artistico sotto forma di borsa di studio.

"Siamo orgogliosi che un'artista del suo calibro che si è fatto e ci ha fatto onore – ha sottolineato il Sindaco Mirco Soprani – abbia a cuore la sua città malgrado anni di lontananza spesi a mietere successi per il mondo e dimostri con un gesto tangibile il suo senso di appartenenza e gratitudine. Già anni addietro, durante un colloquio nella sua casa di Roma quando ero assessore alla cultura, aveva abbozzato questa idea. Ed è significativo che l'iniziativa si avvii proprio nel 50o anniversario della morte di Arturo Toscanini, con cui Binci inaugurò la stagione ufficiale del teatro alla Scala di Milano il 26 dicembre del 1946 con il Nabucco  di Verdi".

Proveniente da una famiglia umile, il tenore viene avviato al canto da don Paolo Pigini ed in qualche modo "aiutato" dalla solidarietà dei castellani. Dopo i brillanti studi presso il conservatorio S.Cecilia di Roma e il Rossini di Pesaro, debutta nel 1940 a Pesaro in occasione del cinquantenario della "Cavalleria Rusticana" diretta da Pietro Mascagni. Artista di fama mondiale, Mario Binci canta alla Scala diretto da Toscanini. Dalla Fenice di Venezia al teatro dell'opera di Roma, dal teatro alla Scala di Milano ai palcoscenici più prestigiosi, prima, durante e dopo l'ultima guerra: Covent Garden di Londra, New York city, San Francisco, Chicago opera, sono solo alcune tappe della straordinaria carriera.

             Dai giornali dell'epoca: 27 Settembre 1944, replica nel Teatro dell'Opera di Roma di "Tosca", melodramma in tre atti  di Giacomo Puccini, su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa (da Victorien Sardou), dirige Corrado Martinez, maestro del coro Giuseppe Conca, regia di Bruno Nofri, scenografia di Camillo Parravicini e Pericle Ansaldo coi soprani drammatico Adriana Guerrini (Tosca) e Loretta Di Lelio (pastorella), i tenori lirico Mario Binci (Mario Cavaradossi) e Fernando Delle Fornaci (Spoletta), i baritoni Paolo Silveri (Scarpia) e Umberto Di Lelio (sagrestano), i bassi Carlo Platania (Cesare Angelotti), buffo Nicola Rakowski (Sciarrone) e Millo Marucci (carceriere).

             Ecco  un  mio  articolo  pubblicato  su  Voce  Adriatica dell'11.6.1959:  A  Castelfidardo  grande  spettacolo d'eccezione.   Il   concittadino tenore Mario Binci parteciperà   al    Concerto   Vocale e strumentale   organizzato   dalla Polifonica   Lorenzo   Perosi   al Cinema   Teatro   Astra   di   Castelfidardo  venerdì   12  giugno. Parteciperanno inoltre all'attesa   manifestazione    artistico  musicale    il    soprano   Ansoldi Gabriella ed il basso Annovazzi  Giuseppe del  Conservatorio musicale  di  Santa  Cecilia  in Roma. La serata comprende ancora la   esibizione   della   "Fisorchestra  Paolo Soprani"   diretta dal  valente  M.o Orfeo Burattini e canti tradizionali e folcloristici interpretati dalla Polifonica   Lorenzo  Perosi   diretta   dal   giovanissimo   maestro Carmelo   Castorina.   Al   piano il m.o Giovanni Guzzini (R.B.)".

Una prova superata alla grande. Il nostro artista però, come tanti altri, in un periodo di crisi lascerà le scene temporaneamente. Nel settembre del 1962 ho intervistato il nostro illustre concittadino. Ecco dal mensile "Nespola, periodico di vita castellana" quanto ci confida: "CASTELLANI CHE SI FANNO ONORE. IL TENORE MARIO BINCI.

L'incontro cordiale con il nostro Direttore. Con infinito piacere abbiamo salutato a Castelfidardo il concittadino MARIO BINCI, giunto da Roma nelle nostre mura per una breve vacanza. L'incontro è stato cordialissimo, naturale conseguenza di quando si ha la fortuna e l'onore di conversare amabilmente con un simpaticissimo   e  celebre   castellano. Non ci siamo lasciati sfuggire la occasione per farci raccontare dal nostro Mario le "ultimissime" della sua attività lirica. E Mario ria vuotato il sacco, cedendo alle nostre pressioni con il suo abituale sorriso, tresco e  giovanile.

Una rapida e brillante carriera artistica. La carriera artistica di Mario Binci, tenore, incomincia anche per lui tra le volte della chiesa del suo paese. Dei coristi, dice don Paolo, era il migliore. Poi un giorno, ormai divenuto una celebrità per la sua cittadina, gli venne assegnata meritatamente la borsa di studio Zampetti, perchè studiasse canto a Roma.

Passata la guerra e, tolto il grigioverde, Mario torna a frequentare il   Conservatorio   S.  Cecilia. Quindi nel 1944, ecco farglisi incontro un brillante e rapido avvenire. Debutta in luglio al Quirino di Roma nella "Butterfly" e nel settembre è al Teatro dell'Opera della Capitale nella "Tosca" con la Caniglia, quando sul cartellone figuravano i più bei nomi del canto italiano.

Salta di botto nelle prime file del mondo lirico di allora con una attività formidabile, smagliante ed importantissima: ottantacinque recite in soli sette mesi nel 1947. Poi, i successi non si contano più ed il pubblico di tutti i più grandi teatri d'Italia di Europa e di America applaudiranno il nostro concittadino.

Mario ricorda ancora, con commozione, una sua esibizione in tournée a San Sebastian in Spagna, con Di Stefano, dove venne portato letteralmente in trionfo dalla folla in  delirio.

Il dramma dell'artista e di un uomo. Negli anni che seguono il 1952, il nostro tenore accusa una mancanza di tranquillità tecnica più che vocale, calando pian piano fino a doversi ritirare dalle scene: Binci non c'era   più!

Fu per Mario una sosta drammatica del suo lavoro, una pausa che non volle mai tramutarla in un finis, in una definitiva rinuncia. I giorni trascorsero crudeli, disperati! Mario voleva e vuole essere solo un cantante.

Una tenace volontà di riuscita. Ritenta timidamente più tardi nel 1960. Il teatro e i microfoni della radio lo accolgono di nuovo. Ma riottenere la fiducia di una volta è difficilissimo. Rientrare è per lui tremendo, laborioso ma con costanza, volontà e fiducia riesce nell'impossibile.

Sul principio le cose non vanno per il meglio, ma ora egli può "cantare vittoria", pieno di soddisfazione.

Ha partecipato già ad alcune recite di impegno e la radiotelevisione italiana ha confermato pubblicamente la validità attuale dell'artista concittadino,   diffondendo   recitals,   concerti e registrazioni, mentre un programma di opere nuove di valore artistico di primissimo piano lo attendono in ottobre a Torino, con un lavoro di Malipiero Rossi, e a novembre, a Roma, in prima assoluta, con un'opera di Lualdi, con direttore d'orchestra il notissimo maestro  Carlo Pranzi.

La sua vittoriosa "rentrée".  I successi che egli sta ottenendo dimostra nel nostro Castellano un carattere forte e soprattutto un immenso amore famigliare che debbono essere presi ad esempio da quanti si demoralizzano, al primo vento che soffia al contrario. Parlando con Mario si ha l'impressione   di   stare   davanti   ad   un uomo, che ha una missione da compiere: riuscire ad ogni costo, non per se stesso, ma perchè vuole che i suoi figli abbiano nel padre l'esempio di un uomo, che lotta per vincere e non il ricordo di un fallito, che  si  adagia sul passato.

La vittoria di un uomo suscita sempre ed ovunque nobili sentimenti ed incondizionata ammirazione. E per il nostro Mario, ormai maturo negli anni, sposo e papà felice, la sua rentrée è ancora qualcosa di più della conferma della sua arte, del suo valore, della sua voce, è il canto melodioso alla vita innalzato dalla tenacia che ha il profumo  di   una  eterna  poesia.

Castelfidardo tutta è vicina, come non mai al suo figlio prediletto. Come un giorno ha partecipato al suo entusiasmo e patito sullo stesso calvario, ora è estremamente felice per la  novella conquista (R.B.)".

            Mario Binci è di nuovo oggi con i suoi concittadini accolto festosamente e con calore. Gli applausi scroscianti seguiti alla sua nomina di "Cittadino onorario" al Salone degli Stemmi del civico palazzo hanno rinverdito gli anni meravigliosi in cui il bel canto contava nella nostra terra protagonisti eccezionali come Beniamino Gigli e castellani, oltre lui,  come Anna Maria Tomasini, Africo Baldelli e Pino Bontempi. Il ricordo si è fatto più vivo quando al palazzo Mordini è stata aperta ufficialmente la "Mostra permanente sulla attività artistica del cantante lirico Mario Binci". Uno splendido gioiello di memoria visiva con manifesti, articoli di giornali, fotografie ed altro e musicale con dischi, repertori  e ascolto di grande opere. Tutto grazie alla pazienza e  alla smisurata passione organizzatrice dell'Assessore comunale Beniamino Bugiolacchi, al quale va tutta la riconoscenza dei castellani.

 

Mentre invitiamo tutti a visitare tale esposizione, approfittiamo dell'occasione per ricordare alcuni personaggi contemporanei del nostro Mario. Sono tanti gli artisti che hanno portato alto nel mondo il nome di Castelfidardo.

 

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 04/01/2009 - DEDICATA A MARIO BINCI LA SALA DELL'ACCADEMIA DELLA LIRICA E INAUGURATA LA NUOVA SEDE DELLA SCUOLA DI MUSICA

 

 "Domenica 4 gennaio 2009: una data fondamentale per la cultura della nostra città. È stata infatti inaugurata la nuova sede della Civica Scuola di Musica "Paolo Soprani" di Castelfidardo con un programma degno delle migliori occasioni.

Mario BinciLa sala di via Mordini era gremita di persone accorse per gustarsi il magnifico concerto pianoforte e violino a cura del direttore Emiliano Giaccaglia (pianoforte) e di Michele Torresetti (violino), in "prestito" dall'orchestra della Scala di Milano. Abbiamo potuto ascoltare un repertorio originale su Astor Piazzolla, impreziosito dall'affiatamento dei due musicisti e dalla loro forza espressiva che ha dato grande personalità ai pezzi.

La serata ha fornito l'occasione propizia anche per celebrare la donazione di un grande quadro, un omaggio a Schubert, realizzato dal maestro Augusto Salati.

L'opera è andata a completare l'allestimento dei locali della scuola dedicati al grande tenore Mario Binci, cittadino onorario, recentemente scomparso, alla cui memoria abbiamo deciso di intitolare la Sala dell'Accademia di Canto Lirico.

Un ottimo risultato e un grande cammino ci aspettano per lo sviluppo delle iniziative legate alla Scuola Civica, un orgoglio fidardense che viaggia ormai oltre i 130 iscritti".

Così scrive l'Assessore Comunale alla Cultura, Moreno Giannattasio, sul mensile "Il Comune di Castelfidardo (gennaio 2009  pag. 9)

 

ADDIO AL TENORE MARIO BINCI. È scomparso alla fine del 2008 all'età di 94 anni il grande tenore fidar dense Mario Binci. Aveva lasciato Castelfidardo giovanissimo, per assecondare la vocazione artistica che lo ha reso cittadino del mondo e artista di fama internazionale.

Risiedeva da tempo a Roma, ma il legame con la città d'origine è sempre stato vivo e forte, tanto che nel maggio 2007, in occasione della festività dei Santi Patroni, gli è stata attribuita dal Sindaco Soprani la massima benemerenza e la cittadinanza onoraria in una cerimonia che ancor oggi fa salire i brividi. Binci proveniva da una famiglia umile, ma grazie alla solidarietà dei compaesani e ad una borsa di studio, era riuscito a diplomarsi nella capitale presso il conservatorio di Santa Cecilia e al Rossini di Pesaro, dove debuttò nel 1940 nel cinquantenario della "Cavalleria rusticana" diretta da Pietro Mascagni. Da vero uomo d'onore, non si è mai dimenticato dell'aiuto ricevuto e in qualche modo lo ha voluto contraccambiare donando a Castelfidardo una borsa di studio decennale del valore di 25.000 € da assegnare a giovani talenti locali nel campo della musica e dell'arte.

Un legame forte, acuito nel novembre scorso dell'istituzione – in seno alla Civica Scuola di Musica Paolo Soprani – dall'Accademia Lirica omonima e dall'inaugurazione presso il Palazzo Mordini di un auditorium a lui intitolato dove è attualmente allestita una mostra che ne ripercorre gli straordinari successi.

In gioventù, Binci si è infatti esibito sui più prestigiosi palcoscenici del mondo: all'apice della carriera, nel 1946, venne scelto da Arturo Toscanini per l'inaugurazione ufficiale della Scala di Milano dopo la ricostruzione post-bellica. L'anno seguente divenne primo tenore del "massimo"meneghino per poi andare alla conquista delle platee più autorevoli oltremanica e oltreoceano (Londra, New York, San Francisco, Chicago). Un interprete dalla voce cristallina, un grande ambasciatore dell'arte fidardense, il cui segno - come per i più "grandi" - rimarrà non solo nella memoria ma darà frutto"

(È ciò che scrive Lucia Flaùto direttore responsabile del mensile "Il Comune di Castelfidardo gennaio 2009)

 

LA CARRIERA ARTISTICA. Beniamino Bugiolacchi, Assessore Comunale alla Pubblica Istruzione e Attività Produttive, ci ha dato questa biografia da lui scritta in occasione dell'apertura della "Mostra dedicata al grande tenore concittadino nel settembre del 2007":

" Mario Binci è nato a Castelfidardo il 28 settembre 1914. L'avvicinamento alla lirica?  forse un caso fortunato. Fu nel 1932, in una trattoria di Aspio Terme. era un ragazzo di una quindicina d'anni apprendista nell'arte di costruire fisarmoniche che cantava, così alla brava, alcune canzoni. Una voce ancora grezza, appena educata da quell'appassionato musicale che era don Paolo Pigini, ma di puro squillante metallo.

Questo signore, Gaspare Nicosia, lo avvicinò e si interessò a lui. Lo pregò di frequentare i corsi dell'Istituto Musicale Pergolesi di Ancona coadiuvato dalla prof. Itala Albanesi.

Nel 1937, Mario concorre ad una borsa di studio per la scuola di canto alla Accademia S. Cecilia di  Roma e la vince: primo su 97 concorrenti. Si trasferisce a Roma ed incomincia a formarsi sotto la scuola di Edvige Ghibaudo. Nel 1940 vince due importanti borse di studio: la prima con un concorso indetto dal Monte dei Paschi di Siena: primo su 2000 concorrenti; la seconda a Firenze indetta dal Dopolavoro Nazionale la cui giuria era presieduta da Stefano Petrella.

27 giugno 1947 Scala di Milano "La Bohème"Prima del suo debutto ufficiale che avverrà nel 1943 alla Fenice di Venezia con l'opera di Strauss "Il cavaliere della rosa", Mario ha un approccio fragoroso con uno dei grossi calibri della lirica italiana. Il 28 dicembre 1940, presso l'Auditorium del Conservatorio S. Cecilia ed in occasione del cinquantenario di "Cavalleria rusticana", Mario Binci viene diretto da Pietro Mascagni nella celebre romanza "Addio alla madre".

Erano i tempi bui della guerra e dopo essersi esibito in diversi concerti "sponsorizzati" dal comando alleato ecco il suo ingresso ufficiale nell'opera lirica. È Mario Cavaradossi in "Tosca" al Regio Teatro dell'Opera di Roma dopo aver debuttato il 29 luglio 1944 al Teatro Quirino con "Madama Butterfly" sostituendo Ferruccio Tagliavini.

Il 1944, 1945, e il 1946 sono anni intensissimi per il tenore. Diretto da Vittorio Gui e con i coprotagonisti Giuseppe de Luca, Giulio Neri e Gabriella Gatti trionfa al Teatro Adriano in Roma e con la produzione E.I.A.R. in "Dannazione di Faust" di E. Berlioz. Sempre nel '45 con Maria Caniglia interpreta "La Tosca" e la "Butterfly"  al Teatro dell'Aquila di Fermo ed al Lauro Rossi di Macerata.

Passa da un incontro alla Scala con Toscanini per il "Mefistofele" di Boito al San Carlo di Napoli con "Tosca" e "Bohème", alla Scala di nuovo per la inaugurazione ufficiale del teatro dopo la ricostruzione con "Nabucco" diretto da Tullio Serafin.

Nel 1947 è il primo tenore della Scala. Le sue opere: "Bohème" con insieme a Carlo Tagliabue e Renata Tebaldi e la "Dannazione di Faust" di Berlioz con Tito Gobbi diretti da Tullio Serafin e la regia di Alessandro Sanine.

I suoi successi varcano il confine. Eccolo al Coven Garden di Londra con "Cavalleria Rusticana". "Bohème" e "Pagliacci", a Valencia (1947) a San Sebastian con "Rigoletto", "Manon" e "Pescatore di perle" (in compagnia con Giuseppe Di Stefano).

Ritorno in Italia ed immediato successo al Regio di Parma con "Mefistofele" e "Maestri cantori di Norimberga". Fioccano richieste e contratti.

Varca l'oceano per  debuttare con "Rigoletto" al New York City Center. Sempre nel 1948 eccolo a San Francisco e a Chicago con "Cavalleria Rusticana", "Traviata" e "Madame Butterfly", a Pitzburg in "Bohème" con una mini d'eccezione, Licia Albanese. Prosegue la tournee negli States a Philadelfia ed a Sacramento.

Prima di affrontare una entusiasmante tournee in America centrale, eccolo dinuovo in Italia e precisamente al Piccolo di Trieste per affrontare una difficile opera di Charpentier diretta da Antonio Votto, la "Luisa". Dopo alcune incisioni discografiche con la Columbia, il definitivo ritorno in Italia (1950).

Scritture per teatri italiani: Piccolo di Trieste (Maestri cantori) Teatro comunale di Como (Madama), Accademia Chigiana di Siena (Nabucco).

Nel 1951 è al Maggio Musicale Fiorentino con l'opera "Il prigioniero" di Dallapiccola e al Massimo di Palermo con "la Zolfara" di Mulè.

Anno 1952, grande stagione lirica alle Terme di Caracalla (12 recite): Rodolfo in "Tosca", Pinkerton in "Madama", Orazio in "Orazi e Curiazi" di Porrino. Sempre nel 1952, in occasione del 50o Mascagnano viene diretto da Gianandrea Gavazzeni al Goldoni di Livorno nella "Parisina" di Pietro Mascagni.

La breve ma intensissima carriera di Mario Binci sta volgendo al termine. Dopo un ritorno nelle Marche con una "Tosca" all'Arena di Porto Recanati, nel 1955 è riscritturato dal Teatro dell'Opera di Roma per alcune recite di "Madama Butterfly". Gli anni successivi vedono il fidardense Binci impegnato in numerosi concerti, in una esperienza cinematografica (Verità difficile di Videi) ed al ritorno all'opera con una "Bohème" al Teatro di Tripoli, ad un battesimo Rai per una nuova opera ("La fiera delle meraviglie" di Trasatti), per concludere la sua carriera operistica al Bellini di Catania con "Edipo reMario Binci Cittadino Onorario" di Igor Stravinsky e diretto da Angelo Musco".

 

APERTURA DELL'ACCADEMIA LIRICA MARIO BINCI. (Da Vivere Osimo 13.9.2008). Si aprono lunedì 15 settembre le iscrizioni alla "Civica scuola di musica Paolo Soprani". La giovane struttura fondata lo scorso anno su impulso dell'Amministrazione Comunale - assessorato alla cultura - e di Rossini Pianoforti per promuovere un progetto di qualità su un territorio che ha vigore e notorietà proprio grazie a Soprani e alla fisarmonica, si ripropone con importanti novità e un ampliamento dell'offerta. Sullo slancio del lusinghiero riscontro sin qui ottenuto, accanto ai tradizionali corsi di musica classica e moderna, è prevista infatti l'attivazione di un corso per neonati da 0 a 36 mesi per immergere il bambino, sin dalle prime settimane di vita in un "ambiente sonoro" fornendogli stimoli ritmici e melodici con l'interazione dei genitori.

Altro elemento innovativo di notevole rilievo è l'apertura dell'Accademia Lirica intitolata a Mario Binci.

Come si ricorderà, grazie alla generosità del tenore originario di Castelfidardo, è stata istituita recentemente una borsa di studio diretta a giovani del territorio: di qui, l'intuizione del direttore artistico della scuola, Maestro Emiliano Giaccaglia, di creare una vera e propria accademia aperta a tutti (residenti e non) per formare nuovi talenti in grado poi di concorrere all'attribuzione della borsa di studio stessa. Le lezioni saranno tenute dall'insegnante di canto lirico Isabella Conti, che sarà altresì protagonista del concerto inaugurale dell'anno accademico, in programma domenica 28 settembre alle ore 21.15 presso il salone degli Stemmi: in tale occasione verrà presentato ufficialmente il progetto dell'Accademia Lirica Mario Binci, di cui il grande tenore si è detto entusiasta.

 

BORSA DI STUDIO "MARIO BINCI" PER GIOVANI ARTISTI. Seconda edizione per la borsa "Mario Binci", iniziativa promossa dal famoso tenore di origine fidardense in collaborazione con l'Amministrazione Comunale e l'Associazione Turistica Pro Loco nell'intento di favorire lo sviluppo della formazione artistica in campo musicale. Rivolta prioritariamente a giovani meritevoli nel settore del canto lirico ed in via subordinata alle altre discipline musicali, la borsa consiste in un contributo annuale di 2500 € lorde a favore di: cittadini italiani residenti o nativi di Castelfidardo che non abbiano compiuto il 32o anno di età; studenti (e non) nel campo del canto lirico ed in via subordinata ai soli studenti di altre discipline musicali iscritti presso Conservatori, Accademie, DAMS o Scuole di musica civiche e private, che abbiano conseguito titoli o lauree legalmente riconosciuti dal Ministero della Pubblica Istruzione. Le domande vanno indirizzate entro il 31 marzo all'Ufficio Cultura del Comune (Piazza della Repubblica n. 8 - 60022 Castelfidardo); il bando integrale è consultabile da questo collegamento. La partecipazione al concorso è gratuita. La graduatoria di merito sarà redatta da un'apposita commissione giudicatrice costituita da tre esperti musicisti nominati dalla Giunta Comunale e da un membro indicato dalla famiglia donataria. La borsa deriva da un atto di generosità dell'artista oggi residente a Roma, che dalla natia Castelfidardo è partito alla conquista dei più prestigiosi teatri del mondo ed ha voluto mostrare il suo senso di appartenenza e la sua riconoscenza stanziando la somma complessiva di 25.000 Euro da elargire sotto forma di aiuto allo studio in dieci anni al fine di sostenere e valorizzare i talenti locali. Un affetto che la città ricambia pienamente, tanto che nel maggio scorso, l'Amministrazione Comunale ha conferito a Binci in una toccante cerimonia, la benemerenza del "sigillo di L'intervista sul mensile "Nespola"Castelfidardo".

(15-02-2008 È ancora Lucia Flaùto nel mensile castellano a darci notizia dell'evento)

 

LA CITTADINANZA ONORARIA DI CASTELFIDARDO. "Ci sono giornate speciali, che restano impresse nella memoria con il loro carico di emozioni e significati; ci sono cerimonie particolarmente "sentite" e partecipate in cui Castelfidardo proietta la propria immagine migliore: la seduta solenne di Consiglio Comunale per il conferimento delle Civiche Benemerenze è una di queste. La ricorrenza dei Santi Patroni ha fornito l'occasione per rinnovare l'appuntamento e tributare il giusto omaggio a chi nobilita la città con la propria attività. Le premiazioni hanno toccato quest'anno tre distinti filoni: le principali onorificenze sono andate al tenore Mario Binci, che all'apice della carriera venne scelto da Arturo Toscanini per l'inaugurazione ufficiale della Scala di Milano dopo la ricostruzione post-bellica, e al gruppo comunale di protezione civile. Ulteriori riconoscimenti sono stati consegnati alle istituzioni che hanno portato soccorso durante la calamità naturale del 16 settembre scorso  ed ai titolari delle due ditte che pur gravemente colpite dall'alluvione hanno avuto la sensibilità di guardare oltre donando mezzi e strumenti musicali alla città: la ditta Bartolucci e la VGV di Vittorio Vittorini. Inoltre, quasi a sottolineare il dinamismo e la poliedricità fidardense, è stata premiata la categoria degli sportivi (…).

Particolarmente toccante la consegna del "Sigillo" a Mario Binci, la cui voce dolce e cristallina ha emozionato la sala grazia all'incisione fornita dalla Scala di Milano relativa a una delle romanze più famose, "La Bohème".

"Nonostante abbia vissuto ai margini della nostra realtà lasciando giovanissimo Castelfidardo per assecondare la vocazione artistica – ha ricordato il Sindaco Mirco Soprani – il grande tenore non ha mai reciso il cordone ombelicale, ricordando l'aiuto ricevuto e ricambiandolo con la borsa di studio recentemente donata alla città".

Dal "profondo del cuore", il ringraziamento commosso di Binci, classe 1914, presente con la moglie" (L.F.).

 

L'INTERVISTA. Intervistammo il nostro Mario Binci nel settembre del 1962 per il mensile di vita cittadina, "Nespola",  che pubblicò con il titolo: "Castellani che si fanno onore". Nell'occasione "storica" dell'incontro delineammo con passione il suo curricolo artistico: "L'incontro cordiale con il nostro Direttore", Una brillante e rapida carriera artistica", "Il dramma dell'artista e di un uomo", "Una tenace volontà di riuscita" e infine con l'ultimo titolo del paragrafo "La sua vittoriosa rentrée". 

Il nostro illustre concittadino approfittò dell'occasione per farci sentire: "Non piangere Liù" e "Nessun dorma" della "Turandot" di Puccini. Disco a 78 giri inciso dalla Voce del Padrone nel 1948. Sprofondati nelle poltrone ascoltammo religiosamente. L'ospite seguiva con la mimica della bocca il canto e con le mani seguiva lo svolgersi della musica, ma la cosa più bella e indimenticabile fu il commento e l'illustrazione dell'opera e della sua interpretazione.

Vent'anni di età ci divideva dal passato quando il nostro "grande Castellano" abitava sulla Mucchia: un rione popolare poco distante da via Cavour dove abitavamo. Inevitabili si presentarono i ricordi.

Era ancora vivo lo strepitoso successo del Concerto Vocale tenuto a Castelfidardo il 12 giugno del 1959. Un grande spettacolo d'eccezione che vide il concittadino tenore Mario Binci partecipare al Concerto vocale strumentale al Teatro Astra. Parteciparono inoltre all'attesa manifestazione artistica musicale il soprano Ansoldi Gabriella ed il basso Annovazzi Giuseppe del Conservatorio musicale di Santa Cecilia in Roma. I Castellani approfittarono di quell'ultima esibizione del suo beniamino tra le mura cittadine per tributargli un caloroso attestato di ammirazione e di simpatia.

 

APPASSIONATO DELLA LIRICA. Pochi giorni fa, abbiamo ricevuto un'email da Mauro Crispini, lettore della nostra rubrica sul web, che ci avrebbe inviato alcuni documenti sulla carriera artistica del tenore Mario Binci.Mauro Crispini

"Dott.Bislani, Sono un appassionato di musica, suono (dilettantisticamente) la fisarmonica, quindi sono molto legato a Castelfidardo. Ho incominciato con la musica classica e mi piacciono le opere liriche. Ho discusso la tesi di "geografia economica" sugli strumenti musicali. Ora sono produttore di vino cotto a Ripe San Ginesio (Mc), le meravigliose "terre di San Ginesio". D'altronde il vino fa … cantare! A parte invierò alcuni documenti sulla carriera del tenore Mario Binci. Saluti Mauro". Abbiamo ricevuto per posta il plico che riteniamo molto importante a corredo della memoria artistica del nostro tenore e il tutto è stato consegnato all'Assessore Beniamino Bugiolacchi curatore allora della Mostra.

Dell'appassionato della lirica e della fisarmonica abbiamo richiesto con urgenza una sua foto per i nostri internauti visitatori da ogni parte del Globo delle Pillole: "È l'unica foto a disposizione su due piedi – ci ha risposto -.  E stata scattata in occasione della manifestazione  "San Martino in cantina" dal Movimento Turismo Vino, in occasione dell'uscita del vino novello. Saluti Mauro".

Mario Binci amava profondamente la vita. La sua voce proveniente dai più prestigiosi teatri del mondo, continua ad arrivare alla sua città natale per confondersi in un'armonia celestiale con il suono della fisarmonica, lo strumento che Mario costruiva nella sua prima giovinezza. Sarà viva per sempre l'immagine del grande artista al Teatro alla Scala, e non  solo, che a scena aperta, riceve dal pubblico presente in sala un lunghissimo e scrosciante applauso.

Mario avrebbe brindato volentieri con tutti noi. D'altro canto il vino è un brillante e vivace protagonista nella lirica: Viva il vino spumeggiante nel bicchiere scintillante, come il riso dell'amante. Mite infonde il giubilo! Viva il vino ch'è sincero che ci allieta ogni pensiero, e che annega l'umor nero, nell'ebbrezza tenera. (Turiddu - Cavalleria rusticana). Libiam ne' lieti calici Che la bellezza infiora, E la fuggevol ora S'inebri a voluttà.  (Alfredo - La Traviata-Verdi)
Si colmi il calice di vino eletto; nasca il diletto, muoia il dolor ...  (Macbeth - G. Verdi)
Evviva, beviamo, nel vino cerchiamo, almeno un piacer. (dal coro dell' "Ernani" - G. Verdi)
E via i pensier! Alti i bicchier! Beviam!...beviam!... (Mimi-La Bohème - Puccini). Cantiamo, facciam brindisi a sposi così amabili, per lor sian lunghi e stabili i giorni del piacer.  (Elisir d'Amore -Donizetti)

E allora: "Cin… Cin… ! "

Dott.Renzo Bislani

Presidente onorario del Centro Studi Storici Fidardensi di Castel Fidardo

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Mario Binci sings Cavalleria rusticana: Mamma, quel vino
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