"Domenica
4 gennaio 2009: una data fondamentale per la cultura della nostra città.
È stata infatti inaugurata
la nuova sede della Civica
Scuola di Musica "Paolo Soprani" di Castelfidardo
con un programma degno delle
migliori occasioni.
La
sala di via
Mordini era gremita di persone accorse per gustarsi il magnifico
concerto pianoforte e violino a
cura del direttore Emiliano Giaccaglia (pianoforte) e di Michele
Torresetti (violino), in "prestito"
dall'orchestra della Scala di Milano. Abbiamo potuto ascoltare un
repertorio originale su Astor Piazzolla, impreziosito dall'affiatamento
dei due musicisti e dalla
loro forza espressiva che ha dato
grande personalità ai pezzi.
La
serata ha fornito l'occasione propizia
anche per celebrare la donazione
di un grande quadro, un
omaggio a Schubert,
realizzato dal maestro Augusto Salati.
L'opera è andata a completare l'allestimento dei locali della scuola
dedicati al grande tenore Mario Binci, cittadino onorario, recentemente
scomparso, alla cui memoria abbiamo deciso di intitolare la Sala
dell'Accademia di Canto Lirico.
Un ottimo risultato e
un grande cammino ci aspettano
per lo sviluppo delle iniziative
legate alla Scuola Civica, un orgoglio
fidardense che viaggia ormai
oltre i 130 iscritti".
Così scrive l'Assessore Comunale alla Cultura, Moreno Giannattasio, sul
mensile "Il Comune di Castelfidardo (gennaio 2009 pag. 9)
ADDIO AL TENORE MARIO BINCI.
È scomparso alla fine del 2008 all'età di 94 anni il grande tenore fidar
dense Mario Binci. Aveva lasciato Castelfidardo giovanissimo, per
assecondare la vocazione artistica che lo ha reso cittadino del mondo e
artista di fama internazionale.
Risiedeva da
tempo a Roma, ma il legame con la città
d'origine è sempre stato vivo e forte, tanto
che nel maggio 2007, in occasione della festività dei Santi Patroni, gli è
stata attribuita
dal Sindaco Soprani la massima benemerenza
e la cittadinanza onoraria in
una cerimonia che ancor oggi fa salire i brividi.
Binci proveniva da una famiglia umile,
ma grazie alla solidarietà dei compaesani e ad una borsa di studio, era
riuscito a diplomarsi nella capitale presso il conservatorio
di Santa Cecilia e al Rossini di Pesaro,
dove debuttò nel 1940 nel cinquantenario
della "Cavalleria rusticana" diretta da
Pietro Mascagni. Da vero uomo d'onore, non
si è mai dimenticato dell'aiuto ricevuto e in
qualche modo lo ha voluto contraccambiare
donando a Castelfidardo una borsa di
studio decennale del valore di 25.000 € da
assegnare a giovani talenti locali nel campo della musica e dell'arte.
Un legame forte, acuito nel novembre scorso dell'istituzione – in seno
alla Civica Scuola di Musica Paolo Soprani – dall'Accademia Lirica omonima
e dall'inaugurazione presso il Palazzo Mordini di un auditorium a lui
intitolato dove è attualmente allestita una mostra che ne ripercorre gli
straordinari successi.
In gioventù, Binci si è infatti esibito sui più
prestigiosi palcoscenici del mondo: all'apice
della carriera, nel 1946, ven ne
scelto da Arturo Toscanini per l'inaugurazione ufficiale della Scala di
Milano dopo la ricostruzione
post-bellica. L'anno seguente divenne
primo tenore del "massimo"meneghino per
poi andare alla conquista delle platee più
autorevoli oltremanica e oltreoceano (Londra,
New York, San Francisco, Chicago).
Un interprete dalla voce cristallina, un grande
ambasciatore dell'arte fidardense, il cui
segno - come per i più "grandi" - rimarrà
non solo nella memoria ma darà frutto"
(È ciò che scrive Lucia Flaùto direttore responsabile del mensile "Il
Comune di Castelfidardo gennaio 2009)
LA CARRIERA ARTISTICA.
Beniamino Bugiolacchi, Assessore Comunale alla Pubblica Istruzione e
Attività Produttive, ci ha dato questa biografia da lui scritta in
occasione dell'apertura della "Mostra dedicata al grande tenore
concittadino nel settembre del 2007":
" Mario Binci è nato a Castelfidardo il 28 settembre 1914.
L'avvicinamento alla lirica? forse un
caso fortunato. Fu nel 1932, in una trattoria di Aspio Terme. era
un ragazzo di una quindicina d'anni apprendista nell'arte di costruire
fisarmoniche che cantava, così alla brava, alcune canzoni. Una voce ancora
grezza, appena educata da quell'appassionato musicale
che era don Paolo Pigini, ma di puro squillante metallo.
Questo signore, Gaspare Nicosia, lo avvicinò e si interessò
a lui. Lo pregò di frequentare i corsi dell'Istituto Musicale Pergolesi
di Ancona coadiuvato dalla prof. Itala Albanesi.
Nel 1937, Mario concorre ad una borsa di studio per la scuola di canto
alla Accademia S. Cecilia di Roma e la vince: primo su 97 concorrenti. Si
trasferisce a Roma ed incomincia a formarsi sotto la scuola
di Edvige Ghibaudo. Nel 1940 vince due importanti borse di studio: la
prima con un concorso indetto dal Monte dei Paschi di Siena: primo
su 2000 concorrenti; la seconda a Firenze indetta dal Dopolavoro
Nazionale la cui giuria era presieduta da Stefano Petrella.
Prima
del suo debutto ufficiale che avverrà nel 1943 alla Fenice di Venezia con
l'opera di Strauss "Il cavaliere della rosa", Mario ha un approccio
fragoroso con uno dei grossi calibri della lirica italiana. Il 28 dicembre
1940, presso l'Auditorium del Conservatorio S. Cecilia ed in occasione del
cinquantenario di "Cavalleria rusticana", Mario Binci viene diretto da
Pietro Mascagni nella celebre romanza "Addio alla madre".
Erano
i tempi bui della guerra e dopo essersi esibito in diversi concerti
"sponsorizzati" dal comando alleato ecco il suo ingresso ufficiale
nell'opera lirica. È Mario Cavaradossi in "Tosca" al Regio Teatro
dell'Opera di Roma dopo aver debuttato il 29 luglio 1944 al Teatro Quirino
con "Madama Butterfly" sostituendo Ferruccio Tagliavini.
Il 1944, 1945, e il 1946 sono anni intensissimi per il tenore. Diretto da
Vittorio
Gui e con i coprotagonisti Giuseppe de Luca, Giulio Neri
e Gabriella Gatti trionfa al
Teatro Adriano in Roma e con la
produzione E.I.A.R. in "Dannazione di Faust" di E. Berlioz. Sempre nel '45
con Maria Caniglia interpreta "La Tosca" e la "Butterfly" al Teatro
dell'Aquila di Fermo ed al Lauro Rossi di Macerata.
Passa da un incontro alla Scala con Toscanini per il "Mefistofele" di
Boito al San Carlo di Napoli con "Tosca" e "Bohème", alla Scala
di nuovo per la inaugurazione ufficiale del teatro dopo la ricostruzione
con "Nabucco" diretto da Tullio Serafin.
Nel 1947 è il primo tenore della Scala. Le sue opere: "Bohème" con
insieme a Carlo Tagliabue e Renata Tebaldi e la "Dannazione
di Faust" di Berlioz con Tito Gobbi diretti da Tullio Serafin e la regia
di Alessandro Sanine.
I suoi successi varcano il confine. Eccolo al Coven Garden di Londra con
"Cavalleria Rusticana". "Bohème" e "Pagliacci", a Valencia (1947) a San
Sebastian con "Rigoletto", "Manon" e "Pescatore di perle" (in compagnia
con Giuseppe Di Stefano).
Ritorno in Italia ed immediato successo al Regio di Parma con
"Mefistofele" e "Maestri cantori di Norimberga".
Fioccano richieste e contratti.
Varca l'oceano per debuttare con "Rigoletto" al New York City Center.
Sempre nel 1948 eccolo a San Francisco e a Chicago con "Cavalleria
Rusticana", "Traviata" e "Madame Butterfly", a Pitzburg in "Bohème" con
una mini d'eccezione, Licia Albanese. Prosegue la tournee negli States a
Philadelfia ed a Sacramento.
Prima di affrontare una entusiasmante
tournee in America centrale, eccolo dinuovo in Italia e precisamente al
Piccolo di Trieste per affrontare una difficile opera di Charpentier
diretta da Antonio Votto, la "Luisa". Dopo alcune incisioni discografiche
con la Columbia, il definitivo ritorno in Italia (1950).
Scritture per teatri italiani: Piccolo di Trieste (Maestri cantori) Teatro
comunale di Como (Madama), Accademia Chigiana di Siena (Nabucco).
Nel 1951 è al Maggio Musicale Fiorentino con l'opera "Il
prigioniero" di Dallapiccola e al Massimo di Palermo con "la Zolfara"
di Mulè.
Anno 1952, grande stagione lirica alle Terme di Caracalla (12 recite):
Rodolfo in "Tosca", Pinkerton in "Madama", Orazio in "Orazi e Curiazi" di
Porrino. Sempre nel 1952, in occasione del 50o Mascagnano viene diretto da
Gianandrea Gavazzeni al Goldoni di Livorno nella "Parisina" di Pietro
Mascagni.
La breve ma intensissima carriera di Mario Binci sta volgendo al termine.
Dopo un ritorno nelle Marche con una "Tosca" all'Arena di Porto Recanati,
nel 1955 è riscritturato dal Teatro dell'Opera di Roma per alcune recite
di "Madama Butterfly". Gli
anni successivi vedono il fidardense Binci impegnato in numerosi concerti,
in una esperienza cinematografica (Verità difficile di Videi)
ed al ritorno all'opera con una "Bohème" al Teatro di Tripoli, ad un
battesimo Rai per una nuova opera ("La fiera delle meraviglie" di Trasatti),
per concludere la sua carriera operistica al Bellini di Catania con "Edipo
re "
di Igor Stravinsky e diretto da Angelo Musco".
APERTURA DELL'ACCADEMIA
LIRICA MARIO BINCI.
(Da Vivere Osimo
13.9.2008). Si aprono
lunedì 15
settembre le iscrizioni alla "Civica scuola di musica
Paolo Soprani". La giovane
struttura fondata lo scorso anno su impulso dell'Amministrazione Comunale
- assessorato alla cultura - e di
Rossini Pianoforti per promuovere un progetto di qualità su un
territorio che ha vigore e notorietà proprio grazie a Soprani e alla
fisarmonica, si ripropone con importanti novità e un ampliamento
dell'offerta. Sullo slancio del lusinghiero riscontro sin qui ottenuto,
accanto ai tradizionali corsi di musica classica e moderna, è prevista
infatti l'attivazione di un corso per neonati da 0 a 36 mesi per immergere
il bambino, sin dalle prime settimane di vita in un "ambiente sonoro"
fornendogli stimoli ritmici e melodici con l'interazione dei genitori.
Altro elemento
innovativo di notevole rilievo è l'apertura dell'Accademia Lirica
intitolata a Mario Binci.
Come si ricorderà,
grazie alla generosità del tenore originario di Castelfidardo, è stata
istituita recentemente una borsa di studio diretta a giovani
del territorio: di qui, l'intuizione del direttore artistico della scuola,
Maestro Emiliano Giaccaglia, di creare una vera e propria accademia aperta
a tutti (residenti e non) per formare nuovi talenti in grado poi di
concorrere all'attribuzione della borsa di studio stessa. Le lezioni
saranno tenute dall'insegnante di canto lirico Isabella Conti, che sarà
altresì protagonista del
concerto
inaugurale dell'anno accademico, in programma
domenica 28
settembre alle ore 21.15 presso il salone degli Stemmi: in
tale occasione verrà presentato ufficialmente il progetto dell'Accademia
Lirica Mario Binci, di cui il grande tenore si è detto entusiasta.
BORSA DI STUDIO
"MARIO BINCI" PER GIOVANI ARTISTI.
Seconda edizione per la
borsa "Mario Binci", iniziativa promossa dal famoso tenore di origine
fidardense in collaborazione con l'Amministrazione Comunale e
l'Associazione Turistica Pro Loco nell'intento di favorire lo sviluppo
della formazione artistica in campo musicale. Rivolta prioritariamente a
giovani meritevoli nel settore del canto lirico ed in via subordinata alle
altre discipline musicali, la borsa consiste in un contributo annuale di
2500 € lorde a favore di: cittadini italiani residenti o nativi di
Castelfidardo che non abbiano compiuto il 32o anno di età; studenti (e
non) nel campo del canto lirico ed in via subordinata ai soli studenti di
altre discipline musicali iscritti presso Conservatori, Accademie, DAMS o
Scuole di musica civiche e private, che abbiano conseguito titoli o lauree
legalmente riconosciuti dal Ministero della Pubblica Istruzione. Le
domande vanno indirizzate entro il 31 marzo all'Ufficio Cultura del Comune
(Piazza della Repubblica n. 8 - 60022 Castelfidardo); il bando integrale è
consultabile da questo collegamento. La partecipazione al concorso è
gratuita. La graduatoria di merito sarà redatta da un'apposita commissione
giudicatrice costituita da tre esperti musicisti nominati dalla Giunta
Comunale e da un membro indicato dalla famiglia donataria. La borsa deriva
da un atto di generosità dell'artista oggi residente a Roma, che dalla
natia Castelfidardo è partito alla conquista dei più prestigiosi teatri
del mondo ed ha voluto mostrare il suo senso di appartenenza e la sua
riconoscenza stanziando la somma complessiva di 25.000 Euro da elargire
sotto forma di aiuto allo studio in dieci anni al fine di sostenere e
valorizzare i talenti locali. Un affetto che la città ricambia pienamente,
tanto che nel maggio scorso, l'Amministrazione Comunale ha conferito a
Binci in una toccante cerimonia, la benemerenza del "sigillo di
Castelfidardo".
(15-02-2008 È ancora
Lucia Flaùto nel mensile castellano a darci notizia dell'evento)
LA CITTADINANZA
ONORARIA DI CASTELFIDARDO.
"Ci sono giornate
speciali, che restano impresse nella memoria con il loro carico di
emozioni e significati; ci sono cerimonie particolarmente "sentite" e
partecipate in cui Castelfidardo proietta la propria immagine migliore: la
seduta solenne di Consiglio Comunale per il conferimento delle Civiche
Benemerenze è una di queste.
La
ricorrenza dei Santi Patroni ha fornito l'occasione per rinnovare
l'appuntamento e tributare il giusto omaggio a chi nobilita la città con
la propria attività. Le premiazioni hanno toccato quest'anno tre distinti
filoni: le principali onorificenze sono andate al tenore
Mario Binci, che all'apice
della carriera venne scelto da Arturo Toscanini per l'inaugurazione
ufficiale della Scala di Milano dopo la ricostruzione post-bellica, e al
gruppo comunale di protezione
civile. Ulteriori riconoscimenti sono stati consegnati alle
istituzioni che hanno portato soccorso durante la calamità naturale del 16
settembre scorso ed ai titolari delle due ditte che pur gravemente
colpite dall'alluvione hanno avuto la sensibilità di guardare oltre
donando mezzi e strumenti musicali alla città: la ditta
Bartolucci e la
VGV di Vittorio Vittorini.
Inoltre, quasi a sottolineare il dinamismo e la poliedricità fidardense, è
stata premiata la categoria degli sportivi (…).
Particolarmente
toccante la consegna del "Sigillo" a Mario Binci, la cui voce dolce e
cristallina ha emozionato la sala grazia all'incisione fornita dalla Scala
di Milano relativa a una delle romanze più famose, "La Bohème".
"Nonostante abbia
vissuto ai margini della nostra realtà lasciando giovanissimo
Castelfidardo per assecondare la vocazione artistica – ha ricordato il
Sindaco Mirco Soprani – il grande tenore non ha mai reciso il cordone
ombelicale, ricordando l'aiuto ricevuto e ricambiandolo con la borsa di
studio recentemente donata alla città".
Dal "profondo del
cuore", il ringraziamento commosso di Binci, classe 1914, presente con la
moglie" (L.F.).
L'INTERVISTA.
Intervistammo il
nostro Mario Binci nel settembre del 1962 per il mensile di vita
cittadina, "Nespola", che pubblicò con il
titolo: "Castellani che si fanno onore". Nell'occasione "storica"
dell'incontro delineammo con passione il suo curricolo artistico:
"L'incontro cordiale con il nostro Direttore", Una brillante e rapida
carriera artistica", "Il dramma dell'artista e di un uomo", "Una tenace
volontà di riuscita" e infine con l'ultimo titolo del paragrafo "La sua
vittoriosa rentrée".
Il nostro illustre
concittadino approfittò dell'occasione per farci sentire: "Non piangere
Liù" e "Nessun dorma" della "Turandot" di Puccini. Disco a 78 giri inciso
dalla Voce del Padrone nel 1948. Sprofondati nelle poltrone ascoltammo
religiosamente. L'ospite seguiva con la mimica della bocca il canto e con
le mani seguiva lo svolgersi della musica, ma la cosa più bella e
indimenticabile fu il commento e l'illustrazione dell'opera e della sua
interpretazione.
Vent'anni di età ci
divideva dal passato quando il nostro "grande Castellano" abitava sulla
Mucchia: un rione popolare poco distante da via Cavour dove abitavamo.
Inevitabili si presentarono i ricordi.
Era ancora vivo lo
strepitoso successo del Concerto Vocale tenuto a Castelfidardo il 12
giugno del 1959. Un grande spettacolo d'eccezione che vide il
concittadino tenore Mario Binci partecipare al Concerto vocale
strumentale al Teatro Astra. Parteciparono inoltre all'attesa
manifestazione artistica musicale il soprano Ansoldi Gabriella ed il basso
Annovazzi Giuseppe del Conservatorio musicale di Santa Cecilia in Roma. I
Castellani approfittarono di quell'ultima esibizione del suo beniamino tra
le mura cittadine per tributargli un caloroso attestato di ammirazione e
di simpatia.
APPASSIONATO DELLA
LIRICA.
Pochi giorni fa, abbiamo ricevuto un'email da Mauro Crispini, lettore
della nostra rubrica sul web, che ci avrebbe inviato alcuni documenti
sulla carriera artistica del tenore Mario Binci.
"Dott.Bislani, Sono un
appassionato di musica, suono (dilettantisticamente) la fisarmonica,
quindi sono molto legato a Castelfidardo. Ho incominciato con la musica
classica e mi piacciono le opere liriche. Ho discusso la tesi di
"geografia economica" sugli strumenti musicali. Ora sono produttore di
vino cotto a Ripe San Ginesio (Mc), le meravigliose "terre di San Ginesio".
D'altronde il vino fa … cantare! A parte invierò alcuni documenti sulla
carriera del tenore Mario Binci. Saluti Mauro". Abbiamo ricevuto per posta
il plico che riteniamo molto importante a corredo della memoria artistica
del nostro tenore e il tutto è stato consegnato all'Assessore Beniamino
Bugiolacchi curatore allora della Mostra.
Dell'appassionato della
lirica e della fisarmonica abbiamo richiesto con urgenza una sua foto per
i nostri internauti visitatori da ogni parte del Globo delle Pillole: "È
l'unica foto a disposizione su due piedi – ci ha risposto -. E stata
scattata in occasione della manifestazione "San Martino in cantina" dal
Movimento Turismo Vino, in occasione dell'uscita del vino novello. Saluti
Mauro".
Mario Binci amava
profondamente la vita. La sua voce proveniente dai più prestigiosi teatri
del mondo, continua ad arrivare alla sua città natale per confondersi in
un'armonia celestiale con il suono della fisarmonica, lo strumento che
Mario costruiva nella sua prima giovinezza. Sarà viva per sempre
l'immagine del grande artista al Teatro alla Scala, e non solo, che a
scena aperta, riceve dal pubblico presente in sala un lunghissimo e
scrosciante applauso.
Mario avrebbe brindato
volentieri con tutti noi. D'altro canto il vino è un brillante e vivace
protagonista nella lirica: Viva il vino spumeggiante nel bicchiere
scintillante, come il riso dell'amante. Mite infonde il giubilo! Viva il
vino ch'è sincero che ci allieta ogni pensiero, e che annega l'umor nero,
nell'ebbrezza tenera. (Turiddu - Cavalleria rusticana). Libiam ne'
lieti calici Che la bellezza infiora, E la fuggevol ora S'inebri a
voluttà. (Alfredo - La Traviata-Verdi)
Si colmi il calice di vino eletto; nasca il diletto, muoia il dolor
... (Macbeth - G. Verdi)
Evviva, beviamo, nel vino cerchiamo, almeno un piacer. (dal coro
dell' "Ernani" - G. Verdi)
E via i pensier! Alti i bicchier! Beviam!...beviam!... (Mimi-La
Bohème - Puccini). Cantiamo, facciam brindisi a sposi così
amabili, per lor sian lunghi e stabili i giorni del piacer. (Elisir
d'Amore -Donizetti)
E allora: "Cin… Cin… !
"
Dott.Renzo Bislani
Presidente onorario del
Centro Studi Storici Fidardensi di Castel Fidardo
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